sabato 26 luglio 2014

Pillola n. 7 - L'ARRIVO DI UN MINORE NON ACCOMPAGNATO

Quali sono i diritti dei minori non accompagnati che arrivano in Italia ?

Che succede ad un minore che dorme per strada?

Può essere espulso un minore se è senza documenti?


Settima puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all’interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi



Pillola n.6 - INTERNET

 Quali sono i pericoli che si  possono trovare sulla Rete?

Come posso proteggere la mia vita privata? 

Che cos’è il cyber bullismo?

 Posso scaricare gratis musica e film da internet?


Sesta puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all’interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal
Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi


PILLOLA N 5 IL DIRITTO ALLA SALUTE


- A chi devo rivolgermi se ho bisogno di cure urgenti? 


- Che succede se non sono d’accordo con la cura che mi consiglia il medico?


- Ho il diritto di dire la mia opinione? 

Quinta puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all’interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi


giovedì 10 luglio 2014

Pillola n. 4 - Il diritto all'istruzione

  • Che cos’è il Diritto all’Istruzione?
  • Posso andare a scuola se non ho il permesso di soggiorno?



Quarta puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell'Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all'interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi


sabato 28 giugno 2014

Pillola n. 3: la discriminazione razziale

  • Che cos’è la Discriminazione?
  • In quanti modi si può discriminare?
  • Cosa posso fare se sono vittima di discriminazione?


Terza puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell'Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all'interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi.


Pillola n. 2: Diritto al Lavoro

  • In Italia un ragazzo minorenne può lavorare?
  • Quante ore può lavorare? E può lavorare dopo la mezzanotte?
  • Un minorenne può lavorare in una macelleria o nell’edilizia? E cosa deve fare prima di cominciare a lavorare?


Seconda puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri curate dalla Scuola Superiore dell'Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus all'interno del progetto TUTTOMONDO, finanziato dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi.



PILLOLA N. 1 -- IL PERMESSO DI SOGGIORNO A 18 ANNI

  • Sono minorenne e sono arrivato in Italia da solo. Perché sono stato assegnato ad un tutore?
  • Che succederà quando compio 18 anni?
  • Cosa ne sarà del mio permesso di soggiorno?


Prima puntata delle pillole multimediali sui diritti dei minori stranieri, curate dalla Scuola Superiore dell'Avvocatura e da Save the Children Italia Onlus, all'interno del progetto "Tuttomondo", finanziato dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo Europeo per l'integrazione dei cittadini di Paesi Terzi.



sabato 22 marzo 2014

Nasce la Carta dei Diritti dei figli dei genitori detenuti

Per la prima volta in Europa ed in Italia un Protocollo d’Intesa a tutela dei diritti dei 100mila bambini e adolescenti che entrano nelle carceri italiane. Lo firmano, il 21 marzo 2014, il guardasigilli Andrea Orlando insieme al garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora e alla presidente dell’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus Lia Sacerdote.
La Carta dei figli dei genitori detenuti riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità.All’incontro interviene anche il presidente della Commissione straordinaria per la tutela e promozione dei diritti umani Luigi Manconi.


“Il nostro - ha spiegato il ministro Orlando - vuol essere un segno, un punto di partenza, un modo di mettersi dal punto di vista di chi paga il prezzo piu’ alto delle disfunzioni e delle iniquita’ che si sono determinate nel sistema penitenziario italiano. Cioe’ i bambini che, incolpevoli, subiscono una situazione di disagio e di trauma che rischia di segnare la loro vita. Con questo protocollo, valorizzando anche il ruolo di soggetti del volontariato che da sempre operano in questo campo, vogliamo stabilire alcuni punti fermi su come tutelare i bambini in questa esperienza. Un punto di vista che consente anche di guardare complessivamente a cio’ che non funziona nel sistema della pena nel nostro Paese”.
“Noi non mettiamo ora sul tavolo questo protocollo per chiedere indulgenza all’Europa - ha poi spiegato Orlando - diciamo anzi all’Europa che questo e’ un percorso che puo’ essere seguito anche da altri Paesi. Rivendichiamo il primato di aver realizzato una Carta importante come questa. Ho ereditato questo lavoro da chi mi ha preceduto, e ho ritenuto importante nel lavoro sul carcere partire da qui, un aspetto di solito meno considerato”. “Credo che, senza avere la pretesa di cancellare le difficolta’ che dobbiamo affrontare, questo possa costituire, con altri, il segno di una umanizzazione della pena. Con molte altre misure che andremo a presentare nei prossimi giorni a Strasburgo e che racconteremo nelle prossime settimane nel dettaglio” ha concludo Orlando.

“La Carta dei figli dei genitori detenuti” 

Firma del Protocollo d'Intesa tra il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, 
l’Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Vincenzo Spadafora, la 
presidente dell’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus Lia Sacerdote 
  

Il documento istituisce un Tavolo permanente (Art. 8) composto dai rappresentanti dei tre 
firmatari strumento di monitoraggio periodico sull'attuazione dei punti previsti della Carta, 
promuovendo la cooperazione tra i soggetti istituzionali e non e favorendo lo scambio delle 
buone prassi a livello nazionale e internazionale. 
Sono 8 gli articoli che nell'interesse superiore del bambino stabiliscono, secondo gli organi 
preposti e le relative competenze, questioni come le decisioni e le prassi da adottare in 
materia di ordinanze, sentenze ed esecuzione della pena (Art. 1); le visite dei bambini 
all'interno degli Istituti penitenziari (Art. 2); gli altri tipi di rapporto con il genitore detenuto 
(Art. 3); la formazione del personale dell'Amministrazione penitenziaria e della Giustizia 
minorile (Art. 4); le informazioni, l'assistenza e la guida dei minorenni figli di genitori 
detenuti (Art. 5); la raccolta dei dati che forniscano informazioni sui figli dei genitori 
detenuti, per rendere migliori l'accoglienza e le visite negli Istituti penitenziari (Art.6); la 
permanenza in carcere dei bambini in casi eccezionali, qualora cioè al genitore non fosse 
possibile applicare misure alternative alla detenzione (Art. 7). Tutti gli articoli di tale 
Protocollo d'Intesa vanno intesi non solo per i minorenni in visita negli Istituti penitenziari 
ma anche per i figli di genitori detenuti negli Istituti penali minorili. Il Protocollo ha una 
validità di due anni. 

Articolo 1 
Di fronte all’arresto di uno o di entrambi i genitori, il mantenimento della relazione familiare 
- ove ovviamente non vi siano impedimenti giudiziari e ciò non contrasti con la tutela 
dell’incolumità e degli interessi del minore, come nel caso di reati nei confronti dei minori - 
va assunta come un diritto fondamentale del bambino, a cui va garantita la continuità di un 
legame affettivo fondante la sua stessa identità e come un dovere/diritto del genitore di 
assumersi la responsabilità e continuità del proprio ruolo. 
E anche nei casi in cui l’arresto del genitore evidenzi una situazione di precarietà e fragilità 
della situazione familiare, nel rispetto dei principi della Convenzione dell’ONU sui Diritti 
dell'Infanzia ed in ottemperanza a quanto previsto dalla legislazione italiana in materia di 
finalità della pena e di trattamento penitenziario, è necessario operare affinché la 
detenzione costituisca per il genitore detenuto un’occasione per recuperare l’identità 
genitoriale persa o da ricostruire. Invece, di fatto, per molti genitori la carcerazione determina una cancellazione della genitorialità, quasi una “sparizione” molto simile a 
quella che sono indotti ad attuare i figli rispetto alla loro rete sociale di riferimento, quando 
per la vergogna di una condizione socialmente penalizzante nascondono la propria storia 
familiare. 
Questo articolo invita le Autorità giudiziarie a tenere in considerazione i diritti e le esigenze 
dei figli di minore età della persona arrestata o fermata, in modo tale che possa 
conservare la responsabilità genitoriale, nel momento della decisione dell’eventuale 
misura cautelare cui sottoporla, dando priorità, laddove possibile, a misure alternative alla 
custodia cautelare in carcere. 

Articolo 2 
Il mantenimento del legame con il proprio genitore è cruciale per lo sviluppo psico-affettivo 
del bambino. La preservazione dei vincoli familiari svolge un ruolo importante per il 
genitore detenuto nella prevenzione della recidiva e nella sua reintegrazione sociale. 
Tuttavia, un certo numero di fattori, come condizioni di visita non flessibili e ambienti di 
visita poco accoglienti, possono perturbare i rapporti familiari e il contatto con i figli. La 
sfida è creare un ambiente che accolga adeguatamente i bambini trovando il giusto 
equilibrio tra le esigenze di sicurezza e i buoni contatti familiari (condizioni di visita 
flessibili, sala visite che consenta una certa libertà di movimento e privacy alla famiglia, 
ambiente accogliente per i bambini, ecc.). 
Questo articolo in 12 punti sollecita una serie di azioni necessarie affinché il minore possa 
essere agevolato a dare continuità al legame affettivo con il proprio genitore detenuto. 

Articolo 3 
I bambini che incontrano il genitore si assicurano ogni volta di tante cose tutte importanti, 
ad esempio, che il genitore stia bene, che continui a volergli bene, che non sia arrabbiato 
con lui perché forse è sua la responsabilità dell’allontanamento del proprio genitore, 
perché non trova le spiegazioni a questo allontanamento. Le risposte arrivano se c’è 
attenzione ai suoi bisogni. Il colloquio settimanale è l’unico strumento di mantenimento del 
legame importante per crescere, per riparare all’interruzione spesso improvvisa dal 
genitore, potenzialmente traumatica e per evitare che questo comprometta una sua 
crescita equilibrata. 
In particolare, si è fatta propria la petizione lanciata a maggio 2013, in partenariato con 
Change.org, in cui si richiedeva di consentire al genitore, durante la detenzione, di essere 
presente nei momenti importanti della vita dei figli, soprattutto se minorenni, come ad 
esempio: i compleanni, il primo giorno di scuola, la recita, il saggio, le festività, la laurea. 

Articolo 4 
I bambini e le famiglie che entrano in carcere sono persone libere, incolpevoli e come tali 
devono essere accolti. Questa è la questione dirimente che deve impegnare il sistema 
penitenziario ad affrontare il tema dell’accoglienza, che non è solo strutturale e risolvibile 
con l'ausilio di spazi adeguati, ma, soprattutto, culturale con una formazione in grado di 
trasformare l’approccio professionale dei suoi operatori, valorizzando gli aspetti relazionali 
e di cura del detenuto in quanto persona e in questo non diverso dai suoi familiari. Una 
trasformazione profonda che annullerebbe le differenze di approccio tra liberi e condannati 
se non per la limitazione della libertà. 

 Articolo 5 
Secondo quanto dichiarato all'articolo 9 della Convenzione dell’ONU sui Diritti dell'Infanzia 
- “Se la separazione è il risultato di provvedimenti adottati da uno Stato […], come la 
detenzione, l’imprigionamento […] di entrambi i genitori o di uno di essi, o del fanciullo, lo 
Stato […] fornisce, dietro richiesta ai genitori, al fanciullo oppure, se del caso, a un altro membro della famiglia, le informazioni essenziali concernenti il luogo dove si trovano il 
familiare o i familiari, a meno che la divulgazione di tali informazioni possa mettere a 
repentaglio il benessere del fanciullo. […] - con questo articolo del Protocollo si intende 
assicurare ai detenuti, ai loro parenti e loro figli, le informazioni appropriate, aggiornate e 
pertinenti in ogni fase del processo, dall'arresto al rilascio, sia in merito alle procedure e 
alle possibilità di rapporto fra loro che all'assistenza loro dedicata prima, durante e dopo il 
periodo di detenzione del congiunto. 

Articolo 6 
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile 
raccoglieranno sistematicamente informazioni circa il numero e l'età, ed eventuali altre 
informazioni, sui figli i cui genitori siano detenuti imputati, condannati o internati. Tali 
statistiche saranno rese accessibili e pubbliche. 

Articolo 7 
L’articolo, riferito alla Legge 62/11, specifica che pur affermando con forza la necessità di 
escludere per i bambini la permanenza sia negli Istituti penitenziari sia in quelli a custodia 
attenuata (Icam) e di prevedere per il genitore misure alternative alla detenzione, qualora 
in casi eccezionali non fosse possibile evitare la reclusione, i firmatari verificheranno che ai 
bambini sia consentita una crescita psicofisica adeguata alla loro età tale da non avere 
ripercussioni psicologiche successive. 

Articolo 8 
Con la firma del Protocollo si istituisce automaticamente un Tavolo permanente, composto 
da soggetti istituzionali e non, che verificherà e monitorerà periodicamente l'attuazione di 
questo documento e favorirà lo scambio delle buone pratiche, delle analisi e delle 
proposte a livello nazionale ed europeo.

mercoledì 19 marzo 2014

GIORNATA MONDIALE SULLA SINDROME DI DOWN


Venerdì 21 marzo 2014  

GIORNATA MONDIALE SULLA SINDROME DI DOWN  

 “Tutti hanno diritto ad essere felici”